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sulla Educazione degli adulti si è abbattuta una      tempesta


informati adesso

La Educazione Degli Adulti va  ripensata alla luce del radicale cambiamento.         2000-2014 CTP Mediavalle e Garfagnana: la questione CPIA e Adulti Ancora a Scuola. Crisi.

CTP Mediavalle e Garfagnana, dati direndimento, performance dell'a.s. 2013-2014               DA DOVE provengono i corsisti 2013-14  del CTP Mediavalle e Garfagnana

 


 

Luglio 2014 -

 

         Abbiamo il piacere di comunicare che la nostra organizzazione  ha confermato il Riconoscimento del  1° Livello di Eccellenza EFQM-

Il riconoscimento del del Percorso di Qualità nella organizzazione della Scuola e del CTP

adduce un valore aggiunto al nostro Istituto e merita un ringraziamento al personale in servizio, è uno stimolo a continuare a partecipare  direttamente al processo di innovazione e di miglioramento.

A Settembre prossimo la prima riunione del Gruppo Qualità farà il punto sulle prossime azioni di miglioramento, partendo anche dalle indicazioni raccoglibili dal Rapporto di  Validazione, che può essere scaricato o letto cliccando sul riquadro a sinistra.

 

  


 

 IL FUTURO DEI CTP - leggi il Documento di Conferenza ( 24 Maggio 2013)      


La Educazione Degli Adulti va  progettata,  ripensata alla luce del radicale cambiamento.

Siamo da capo, o quasi. La Educazione Degli Adulti va  progettata, ripensata alla luce del radicale cambiamento (DPR 263 del 29.12.2012 )  che decreta la scomparsa dei (CTP) Centri Territoriali Permanenti per l’educazione e la formazione in età adulta del Ministero della Pubblica Istruzione.  Essi (Circolari MPI n.36 10.04.2014  e n.39 del 23.05.2014) saranno assorbiti dal 1° Settembre 2014 dal Centro Provinciale Istruzione Adulti (CPIA), e questa nuova istituzione scolastica si occuperà, appunto, di Istruzione, lasciando ad “altri” la Educazione in età adulta.  Il CPIA si occuperà:

   dell’istruzione formale per l’apprendimento della lingua italiana per il basso livello, chiamato A2, conoscenza elementare per la sopravvivenza ( ore 200).

 (I livelli di una lingua, dopo la alfabetizzazione, sono sei: A1, A2, B1, B2, C1, C2); 

   della preparazione per il recupero della Licenza Media per chi ha più di 16 anni (400 ore);

    del recupero dei primi due anni della scuola superiore per chi ha già la Terza Media ( 825 ore);

     la organizzazione, assieme agli Istituti Superiori professionali, tecnici ed artistici, dei corsi di scuola serale (70% dell’orario della scuola del mattino).

Tutte le iscrizioni, è prescritto, devono pervenire non più  tardi del 15 ottobre di ogni anno, i moduli d’iscrizione vanno richiesti ai CPIA ed alle scuole superiori.

 La Educazione degli Adulti prodotta fin qui dal CTP Medivalle e Garfagnana, diretta appunto a tutti i cittadini della Valle del Serchio, agisce nell’ambito della Istruzione per la lingua italiana su tutti i 6 livelli di competenza e per la scolarizzazione degli analfabeti (che sono di nuovo tanti!); si occupa della istruzione speciale CILS (certificazione italiano lingua straniera),  del sostegno alla preparazione DITALS (didattica italiano lingua straniera) e per i test finali è sede distaccata di esami della UNIversità per STRAnieri di SIena; collabora con gli istituti superiori di istruzione per il rientro nella formazione professionale; 

ma non si limita solamente alla Istruzione, fonda la sua offerta formativa per tutto l’arco della vita sui corsi brevi, informali, non-formali: l’insegnamento  pratico dell’uso del pc, con l’avvio all’uso della videoscrittura, dei internet e della posta elettronica con le sue estensioni per contatti on line, del foglio elettronico e della presentazione in diapositive elettroniche; i corsi brevi di 5 lingue straniere sono un altro impegno al quale si aggiungono i corsi brevi di ceramica, decoupage e restauro mobili.  

Questa ricchezza di possibilità ha generato benessere, aggiornamento, cultura. Adesso va riprogrammata, i nuovi e soli responsabili sono i Comuni.  Prima assai faceva lo Stato e gli Enti Locali supportavano; adesso è arrivato il momento di applicare le leggi che prescrivono da una parte lo Stato con la Istruzione e dall’altra la Regione ed  Comuni con la Educazione e la Formazione. E’ “naturale” che in un territorio le due istanze, Stato e Enti Locali, Istruzione e Educazione lavorino in convergenza ed in complementarità: ma ognuna delle due istanze oggi deve mostrare la propria personalità!  La istanza dello Stato si identifica con la Scuola dell’Istruzione; la istanza dei Comuni deve presentare chiaramente (costruire) la sua nuova organizzazione per la educazione lungo tutto l’arco della vita.  Alla Mediavalle e Garfagnana è richiesto immediatamente di progettare e individuarne i soggetti attuatori all’interno di quelle che il DPGR 8 agosto 2003, n. 47/R chiama “Reti locali dei soggetti educativi”.

Certo non si parte da zero!  Come noi del CTP Mediavalle e Garfagnana, ci sono altre realtà che operano nel campo della educazione che hanno un patrimonio di buone pratiche da inserire in un contesto di programmazione comune, uscendo ognuna dalle proprie nicchie quasi di campanile o autoreferenziali, per referenziare e armonizzare assieme i diversi aspetti e settori di un sistema di Rete Locale per l’apprendimento continuo: Adulti Ancora a Scuola.  Così si arricchisce …..

scarica il pdf

 

____________

L’Italia non ha ancora un sistema di Educazione degli Adulti.

Quella  circolare ministeriale non vale la Legge sulla Educazione degli Adulti.

 

Il 10 aprile il Ministero ha inviato agli USR il decreto, la circolare 36/14, che rende applicabile quanto previsto dal D.P.R. 236/12,  le linee guida sull’organizzazione dei percorsi e degli strumenti di flessibilità, i quadri orari del primo e secondo ciclo di istruzione (come rettificati con la nota 1137/14).

Dal prossimo anno scolastico potranno essere attivati solo i CPIA che presenteranno le caratteristiche previste dal Regolamento, mentre i nuovi percorsi curricolari per il primo e secondo ciclo di istruzione, licenziati dalle linee guida, saranno già in vigore in tutte le istituzioni.

 

Questo non significa che l’Italia ha finalmente istituito la educazione degli adulti come settore della educazione lungo tutto l’arco della vita, similmente alla stragrande maggioranza dei Paesi “evoluti” e di quelli europei!

Di solito quando un Paese arriva ultimo in un’innovazione o in una riforma si avvale della esperienza e della sapienza che deriva dalla valutazione delle esperienze altrui per trarne gli aspetti migliori, innovativi, efficaci, a 360°.  L’Italia no! O meglio, il Parlamento italiano no!

Poi ognuno, ogni parte troverà le giustificazioni e le scuse che crede. Ma resta che ancora siamo il Paese europeo che non ha un sistema educativo nazionale per la Educazione degli Adulti codificato.

 

Nella sostanza di ciò che è l’annuncio della circolare ministeriale 36/14,  ci sono ancora tutti i dubbi  derivati dalle domande che esprimemmo, in una lettera aperta alla Rete Toscana CTP, su tutela degli utenti dei territori,  docenti e personale scolastico.

 

La legge D.P.R. 236/12 e la circolare ministeriale 36/14, riguardano solo una parte del contesto della Educazione degli Adulti, quello della istruzione formale su modello della scuola del mattino per bambini e ragazzi, e poi neppure del tutto visto che non vi è compreso l’accesso ai licei!  

 

In tutto questo, d’innovativo c’è qualcosa: la introduzione della modalità blended per un monte orario, cioè la istruzione a distanza. Su come i territori e le istituzioni scolastiche siano preparate a questo, poi, ci sarebbe da discutere assai;  anche il sistema regionale toscano TRIO, nelle periferie è praticamente sconosciuto, non è stato diffuso il tutoraggio per questo sistema nei programmi della formazione professionale delle provincie, nelle agenzie del lavoro, nei centri per l’impiego, nelle agenzie formative accreditate.

 

L’augurio che le persone che dirigeranno i CPIA siano cos brave, elastiche, coraggiose e lungimiranti tanto da corregger le rigidità che esprimono le parole dei legislatori italiani.

Apriamo ora il discorso per spiegare la nostra insoddisfazione. La terminologia “istruzione degli adulti” fa venire il mal di pancia, una anomalia tutta italiana …

 

Punto uno.

Il sistema generale della educazione degli adulti, di norma, viene articolato in quattro aree principali distinte a secondo del loro carattere:

a. formale, ovvero legate al conseguimento di diplomi e attestati;

b. non formale, corrispondente alle attività educative organizzate, ma non tendenti ad una certificazione;

c. informale, individuale nei processi educativi non organizzati né strutturati, gestiti sia livello individuale che sociale;

d . accidentale - o occasionale -, connesso ai processi educativi che si liberano - accidentalmente - nella vita quotidiana e nel lavoro.

 

In Italia molte Università e Irre hanno studiato, analizzato e proposto esempi di buone soluzioni, quindi in Italia la cultura pedagogica c’è, ma non è fonte per legislatori e circolaristi ministeriali. Voglio citare un esempio di ricerca  che (anche!) il Ministero della Pubblica Istruzione ha pubblicato nei Quaderni Eurydice, una ricerca sulla educazione degli adulti in Europa.

 

In Italia i CTP hanno elaborato,  prodotto e stanno praticando fenomenali esempi di educazione degli adulti nel campo del formale, informale e non-formale, fenomenali esempi di reti territoriali per l’apprendimento,  fenomenali esempi di pratica educativa per l’età adulta che rimangono il serbatoio dal quale attingere quando il Parlamento vorrà fare una legge vera sulla educazione degli adulti.

 

Punto due.

Nella scienza dell'apprendimento negli adulti (andragogia), alla sua base c'è l'osservazione che le persone adulte apprendono in modo diverso dai bambini e i ragazzi (il cui apprendimento è oggetto della pedagogia).

Nell'insegnare ad adulti, bisogna considerare che questi:

1) vogliono sapere "perché" una certa cosa è importante da imparare;

2) vogliono decidere autonomamente il proprio percorso nelle informazioni;

3) vogliono vedere un collegamento fra le informazioni e la propria esperienza;

4) apprenderanno se motivati a farlo;

5) richiedono un orientamento didattico centrato su problemi ed attività reali.

 

Punto tre.

Gli obiettivi.

La formazione continua degli adulti è la mediazione di conoscenze tra saperi acquisiti e saperi da apprendere.

Obiettivi sono:

- lo sviluppo delle capacità acquisite con l’esperienza professionale, relazionale, emotiva;

- la rilevazione ed il potenziamento delle risorse interne dell’adulto;

La formazione continua produce risultati economici incalcolabili nelle società organizzate: benessere, flessibilità lavorativa, aumento di produttività.

 

Per chi è ancora figlio di una formazione scolastica di stampo tradizionale occorre non confondere l’insegnamento (= strumento per ottenere apprendimento, che punta l’attenzione sul modo di trasmettere conoscenze teorico-pratiche a qualcuno), con l’istruzione (= trasmissione di conoscenze quasi esclusivamente teoriche)tua, e con l’addestramento (= trasmissione di conoscenze per lo più di natura pratica). 

Questi tre termini non sono dunque uguali tra di loro né sinonimi di apprendimento, ma possono essere visti come delle componenti che messe insieme concorrono a fornire i livelli di competenza richiesti.  Nella educazione e formazione degli adulti questa è la strada maestra: l’augurio è che coi CPIA riusciamo a praticarla.

  

Sembra che vogliamo parlare dei massimi sistemi, invece che di CPIA, ma voler vendere una scuola “a costo zero per l’amministrazione” come “finalmente la istruzione degli adulti in Italia” non è parlare di massimo sistema!!!

 

5 maggio 2014

renato luti, prof. Coordinatore didattico CTP Mediavalle e Garfagnana

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Allora, i CPIA faranno la Istruzione.    Dove?   Che cosa migliora?  …   Chi farà Educazione Degli Adulti?    La legge regionale toscana   …    recita ….

Quindi, i nuovi Centri Provinciali dell’Istruzione per gli Adulti, di prossima istituzione riguarderanno la istruzione in età adulta; in essi confluiranno gli attuali CTP.

Gli attuali CTP hanno un’esperienza e una organizzazione, o per meglio dire una visione ed una missione, oltre che una storia, più ampia riguardante la Educazione Degli Adulti: interventi nella accoglienza, nella educazione di italiani e stranieri, nei settori della istruzione, della formazione e dell’aggiornamento delle conoscenze in età adulta, per la introduzione  ai “nuovi linguaggi” delle lingue europee e della informatica.   I campi  delle educazioni formali, informali e non-formali  si coltivano ancora nei CTP, come nel nostro,  con le risorse umane e strumentali disponibili di anno scolastico in anno scolastico, ma con il loro progressivo declino negli anni della “revisione della spesa”,  dei tagli ai servizi ed alla scuola, della “crisi economica” e della morte delle prospettive di buon futuro che ha fatto languire la finanza pubblica, fiorire i vitalizi alla Casta, sfiorire la sapienza.

Allora, i CPIA faranno la Istruzione.    Dove?   Che cosa migliora?  …  Che cosa peggiora? ...        Migranti: niente più  accoglienza continua ....

              Chi farà Educazione Degli Adulti?  

La legge regionale toscana   …    recita ….                                                        Il documento di chi ha fatto fin qui EDA, la RETETOCANA dei CTP e la Rete RISCAT degli Ist. Superiori,  avvertiva ....

 Legge       http://www.centroimpiegoprato.it/normative/doc/Legge32_2002Regione%20Toscana_TU.pdf

Legge regionale    - Legge regionale 26 luglio 2002, n. 32
Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro.

Art. 05 - Educazione non formale degli adolescenti, dei giovani e degli adulti

1. Per educazione non formale si intende l'insieme di interventi educativi non finalizzati direttamente al rilascio di titoli di studio o di attestati professionali, ancorché valutabili secondo quanto stabilito nel sistema generale dei crediti formativi e di istruzione di cui all' articolo 32 , comma 2, lettera c).

2. La Regione promuove interventi di educazione non formale degli adolescenti, dei giovani e degli adulti al fine di concorrere ad assicurare lo sviluppo dell'identità personale e sociale, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, dell'uguaglianza e delle pari opportunità, in relazione alle condizioni fisiche, culturali, sociali e di genere.

3. La Regione, per rendere effettivo il diritto all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, sviluppa, nell'ambito della programmazione dell'offerta formativa integrata, il progressivo raccordo delle iniziative educative non formali rivolte agli adulti presenti sul territorio regionale, in un insieme organico e qualificato di opportunità educative per la popolazione, basato su accordi ed intese di rete fra tutti i soggetti, pubblici e privati, promotori delle iniziative stesse.

4. Con il regolamento di cui all' articolo 32 , comma 2, sono definite le caratteristiche strutturali ed organizzative del sistema di educazione non formale degli adolescenti, dei giovani e degli adulti.

 

Art. 30 - Funzioni e compiti dei Comuni

1. I Comuni sono titolari delle funzioni in materia di servizi educativi per la prima infanzia, educazione non formale degli adolescenti, dei giovani e degli adulti, ……

 

 

Regolamento: http://www.rete.toscana.it/sett/lefp/pubblicazioni/allegati/appr_03_III.pdf

DPGR 8 agosto 2003, n. 47/R

Titolo IV - CARATTERISTICHE STRUTTURALI ED  ORGANIZZATIVE DEL SISTEMA DI EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADOLESCENTI, DEI GIOVANI E DEGLI ADULTI

Capo I - Organizzazione delle reti locali dei soggetti educativi

Art. 35 - Reti locali dei soggetti educativi

Art. 36 - Funzioni dei comuni nell’organizzazione delle reti locali

Titolo IV - CARATTERISTICHE STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVE DEL SISTEMA DI EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADOLESCENTI, DEI GIOVANI E DEGLI ADULTI

 Capo I

ORGANIZZAZIONE DELLE RETI LOCALI DEI SOGGETTI EDUCATIVI

Art. 35

Reti locali dei soggetti educativi

1. I comuni, ferme restando le competenze di cui all’articolo 30 della l. r.32/2002, organizzano il sistema locale di educazione non formale degli adolescenti, dei giovani e degli adulti mediante accordi e intese di rete tra i soggetti pubblici e privati promotori delle iniziative, e stabiliscono le procedure di adesione alle reti e di promozione e sviluppo delle attività.

2. Le province svolgono le funzioni di programmazione e di coordinamento intermedio per le azioni di sviluppo del sistema di educazione non formale degli adolescenti, dei giovani e degli adulti di cui all’articolo 29, comma 2 della l r. 32/2002.

3. La Regione, attraverso gli atti della programmazione, definisce:

a) indirizzi per assicurare la coerenza e il raccordo fra le reti locali;

b) obiettivi educativi di carattere generale delle attività;

c) indirizzi per l’attuazione delle iniziative educative ed informative rivolte agli adolescenti ed ai giovani.

 Art. 36

Funzioni dei comuni nell’organizzazione delle reti locali

1. I comuni, nella organizzazione delle reti locali:

a) svolgono le attività di cui all’articolo 7, comma 1 valorizzando anche il ruolo degli organismi di supporto educativo;

b) gestiscono le procedure di adesione alle reti, classificando gli aderenti sulla base dei seguenti requisiti:

1) soggetti che, avendo nella propria missione istituzionale finalità educative, sono dotati di patrimoni culturali, ovvero svolgono attività di studio, di ricerca, di documentazione e divulgazione in campo letterario, scientifico, storico ed artistico, o promuovono attività nel campo delle tradizioni, del tempo libero, dello sport non agonistico;

2) soggetti che hanno nella propria missione istituzionale specifiche finalità educative e che, oltre a possedere i requisiti di cui al numero 1), dispongono anche di risorse educative consistenti in personale docente e in strutture logistiche appositamente attrezzate per attività di formazione;

3) soggetti, in possesso dei requisiti di cui al numero 1), che operano specificamente nel campo dell’educazione degli adolescenti e dei giovani;

c) istituiscono sistemi di valutazione delle attività, sulla base delle metodologie indicate negli atti della programmazione regionale.

2. I comuni trasmettono al sistema informativo regionale i dati relativi alla costituzione delle reti locali, secondo le modalità indicate dalla struttura regionale competente in materia di sistema informativo.

 

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Il documento di chi ha fatto fin qui EDA, la RETETOCANA dei CTP e la Rete RISCAT degli Ist. Superiori avvertiva ....

Le caratteristiche dei CPIA e il rapporto col territorio

Generiche indicazioni vengono date sulle caratteristiche che dovranno definire le dimensioni dei CPIA e sulla loro distribuzione territoriale. Infatti l’istituzione dei Centri prevede (articolo 2) che essi siano articolati in reti territoriali, con una sede principale per provincia e un numero di luoghi della rete territoriale difficilmente precisabile essendo demandato ad accordi stipulati nell’ambito dei piani provinciali di dimensionamento degli Istituti scolastici. Queste indicazioni lasciano aperti preoccupanti interrogativi quali, solo per segnalarne alcuni: questi luoghi secondo quali caratteristiche specifiche saranno definiti trattandosi di EDA? Come sarà fisicamente organizzata e collegata la rete negli ampi territori delle province? Come sarà distribuito il personale docente e amministrativo? Come sarà dislocata l’offerta formativa?

Occorre tenere presente che ci si rivolge ad un settore in cui la persona che decide, secondo i bisogni, di rientrare in formazione deve poter trovare nel territorio una risposta immediata alle proprie esigenze.

Il criterio guida nella pianificazione territoriale dovrebbe, quindi, conciliare da un lato l’esigenza di avere strutture unitarie per l’organizzazione del servizio e dall’altra una diffusione sul territorio che risponda alle esigenze degli utenti per poter offrire un servizio veramente efficace, altrimenti i traguardi e gli obiettivi divengono irraggiungibili e solo “buone intenzioni” perché l’organismo può funzionare solo in modo minimale. Le poche indicazioni del decreto sull’argomento non lasciano intravedere che si vada in questa direzione.

La specificità dell’offerta formativa

Il decreto prevede (articolo 3) che i Centri siano finalizzati al conseguimento del titolo di studio del primo ciclo di istruzione (licenza media), di un titolo di istruzione secondaria superiore e all’insegnamento della lingua italiana agli immigrati. La visione che emerge della funzione dei CPIA è oltremodo riduttiva dato che le esperienze di questi anni (oltre che le indicazioni degli esperti del settore e le raccomandazioni dell’Unione europea) dimostrano che le scuole pubbliche dedicate all’EDA debbono essere in condizione di offrire proposte formative differenziate,destinate sia alle fasce deboli della popolazione in condizione scolastica deprivata, sia a tutte le persone che intendono consolidare e accrescere conoscenze e competenze personali.

Infatti il conseguimento di un diploma è sicuramente un obiettivo, ma lo è anchel’alfabetizzazione funzionale rivolta, oltre che alla lingua italiana per gli stranieri, alle lingue comunitarie e all’utilizzo delle nuove tecnologie. Queste ultime esigenze vengono del tutto ignorate dal decreto. (dal documento della RETE TOSCANA CTP e  R.I.S.C.A.T.  2012)

_______   dalle 150 ore per adulti e lavoratori alle 400 di istruzione per student i (ahimeh)  ritardatari ......

 

 

I percorsi di primo livello relativi al primo periodo didattico hanno un orario complessivo di 400 ore (scuola secondario di primo grado = scuola media)

 

 Migranti: niente più  accoglienza continua .... se le iscrizioni al CPIA terminano il 15 settembre di ogni anno c'è da chiedersi come istruire gli stranieri alla lingua italiana e gli analfabeti stranieri alla lettura e alla scrittura, istruzione urgente fin da quando un migrante arriva o si sposta da un posto ad un altro; fin qui la flessibilità organizzativa del CTP permetteva accoglienza continua e inserimento nei percorsi di alfabetizzazione dove si usa la didattica ricorrente.  Dal prossimo a.s. se uno straniero "scopre" o ha la possibilità di iniziare ad andare a scuola a novembre, deve aspettare il settembre successivo?

I percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana hanno un orario complessivo di n. 200 ore, di cui n. 180 ore da destinare ad attività didattica e n. 20 ore da destinare ad attività di accoglienza e orientamento.

 

Adesso: La parola agli Enti Locali, nonché alle autonomie scolastiche ed alla Regione Toscana.

 

a cura di

Renato Luti, coordinatore didattico incaricato CTP Mediavalle e Garfagnana

 

 

leggi: linee guida CPIA - competenze e allegati       Circolare MIUR 10_04_2014, n_ 36 e LINEE_GUIDA_CPIA       CIRCOLARE_MIUR_20140410_36_ann2QUARIORARICPIA           

CIRC-ministeriale-36-del-10-aprile-2014-istruzioni-attivazione-cpia.pdf                 circolare n. 39 del 23 maggio 2014 - Iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti.pdf     

 


GIUGNO 2014                                                                                        clicca e scarica La Rivista dei lavori l'Oggetto e le Parole

 i vincitori e le motivazioni dei giurati

CATEGORIA 1:  “La sfera di vetro”  versi di Rebecca Lewis 

<< L’abile utilizzo della rima baciata proietta il lettore in un universo in cui la tradizione e la superstizione si mescolano alla realtà.>>

CATEGORIA 2:  “Ma le parole a cosa servono...”  prosa di Noura Hasbi
<<Un percorso di vita che si conclude, pur tra mille difficoltà, con il coronamento di un sogno reso attraverso riflessioni personali che coinvolgono emotivamente il lettore. >>


CATEGORIA 3:  “La cameretta”  prosa di Eduart82
<<Emerge l’amarezza per la perdita di una condizione sentimentale appagante nella corsa per la ricerca di una vita migliore. Un linguaggio intimo che trasmette il sentimento nostalgico dell’autore.>>

 

 


 

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- Progetto FEI "Rete e Cittadinnza"  del Ministero dell'Interno,  capofila la Regione Toscana -

IL Progetto FEI  è rivolto ai i cittadini di Paesi Terzi regolarmente soggiornanti sul territorio regionale.

 iscrizione al CTP contributo di 10 euro, corso di italiano gratis,   Sedi di svolgimento PIAZZA AL SERCHIO    -   CASTELNUOVO DI GARFAGNANA;

per le sedi di  FORNACI DI BARGA*    -    DIECIMO*   -   GALLICANO*  - BAGNI DI LUCCA*     c'è la   *possibilità di accompagnamento  per raggiungere la sede del corso  

       Chiedi allo 0583 62342 del CTP

·         Percorsi formativi integrati di apprendimento della lingua italiana ed educazione civica finalizzati a favorire il conseguimento delle competenze utili per il test di lingua italiana per il permesso di lungo soggiorno degli extracomunitari oppure utili agli extracomunitari di nuovo arrivo per ottenere punti per la permanenza in Italia.

·         Come iscriversi: compila la domanda di iscrizione al CTP Mediavalle e Garfagnana, consegnarla secondo le regole descritte nel sito www.ctpgarfagnana.it.    Telefono 0583 62342. Ogni iscritto sarà contattato per l’accoglienza e gli aiuti per il trasporto a scuola.

·         Puoi richiedere la scheda di iscrizione anche al tuo Comune, ai  Patronati e ai centri per l’impiego.

·         I corsi si potranno frequentare a Castelnuovo, a Fornaci di Barga, a Diecimo, a Bagni di Lucca, Piazza al Serchio, Gallicano.

         TABELLE RIEPILOGATIVE  ATTIVITÀ   CORSI  ISCRIZIONI  PROVENIENZE  dell'anno scolastico 2012-2013  clicca e apri

   Progetto internazionale di Connecting Generations 17/21 Aprile 2013  

il prof. Renato Luti ha rappresentato EdaForum nella conferenza internazionale a Bucarest "Educatia in viitor" - "Education in th future"     http://renalut.blogspot.it/   -----    dalla Grecia  Dionisya & Stamatis Report  on the Grundtvig Meeting in Romania/Bucarest

>>>AGENDA ITALIA GRUNDTVIG CONNECTING  GENERATION - LA SPEZIA 3-4-5-OTTOBRE 2013 

Grundtvig Connecting Generations - 6th Project Mobility in La Spezia, Italy   (AIDEALaSpezia)   3-4-5 October 2013

Project Mobility in Greece - Atene- Ermioni guesting by Living Values in Education 11-15 Aril 2014

vedi    BLOG http://congenialebook.wordpress.com/2013/11/23/starting-working-collaboratively/

About e-Book shared building  pdf document by Renato Luti

About e-Book shared building   ppt slides

 

 

     APPRENDIMENTO PERMANENTE E SISTEMA INTEGRATO -  Temi e ipotesi per un progetto di sistema

9 Luglio 2012, sottoscrizione da parte di più enti, organizzazioni e associazione toscane di un documento di lavoro.

20 dicembre 2012, 27 maggio 2013 e l 3 settembre 2013, tre Seminari di  approfondimenti tematici.

 Nel rispetto di quanto convenuto a chiusura del  Seminario del 27 maggio, il gruppo di lavoro incaricato in quella sede di predisporre un progetto finalizzato al coordinamento ed all'integrazione dei soggetti che operano in Toscana nel campo dell'istruzione, formazione, lavoro, welfare, invecchiamento attivo, cittadinanza attiva, immigrazione, ha prodotto il documento che segue. L’obiettivo del documento è di dar vita ad una Rete Territoriale per l’Apprendimento Permanente che si connetta e collabori con la Regione Toscana, attraverso un’azione programmata e sinergica, in risposta ai bisogni individuati. Il documento sarà presentato agli Assessori della Regione Toscana affinché si possa programmare in tempi brevi una sperimentazione a livello regionale che rappresenti in sostanza un progetto di fattibilità del sistema di educazione permanente previsto dalla Legge 92/2012.      SCARICA IL DOCUMENTO


Prova Congenial eBook         file.epub             file.pdf            file.azw3

 

 5 Proposte per il cambiamento della scuola pubblica italiana.

Piattaforma di discussione.  www.garamond.it/blog/